Quando fare la IONOFORESI ?
Per ionoforesi si intende l’introduzione di un farmaco nell’organismo attraverso l’epidermide, utilizzando una corrente continua. Sostanzialmente si potrebbe definire un’iniezione ”senza ago”. I vantaggi della somministrazione di farmaci con questa modalità sono essenzialmente:
Evitare la somministrazione per via sistemica (orale, intramuscolare, endovenosa);
Applicare il farmaco direttamente nella sede corporea interessata dalla patologia;
Permettere l’introduzione del solo principio attivo;
Permettere agli ioni di legarsi a determinate proteine protoplasmatiche;
Iperpolarizzare le terminazioni nervose.
Per quanto riguarda la via di somministrazione, è utile ricordare che la via sistemica presenta diverse controindicazioni; infatti, la totalità dei farmaci presenta il rischio, più o meno marcato, di effetti collaterali a danno di vari organi e sistemi anatomici. Questo perché, per garantire una valida azione terapeutica, il farmaco deve necessariamente raggiungere una concentrazione ematica tale da poter garantire una valida azione terapeutica. Il secondo vantaggio è quello di poter applicare il farmaco direttamente nella zona da curare, riducendo così i tempi terapeutici, con conseguente regressione dei sintomi in un tempo minore. Affezioni dolorose (algie) dell’apparato muscolo-scheletrico, derivanti da artrite, artrosi,sciatica, lombalgia, cervicale, strappi muscolari, ecc., vengono quindi curate circoscrivendo l’effetto terapeutico solo alla zona interessata. Il terzo è la possibilità di introdurre il solo principio attivo del farmaco, in forma ionica. Al quarto punto dobbiamo considerare che il farmaco in forma ionica, si lega a proteine protoplasmatiche specifiche, aumentandone il tempo di permanenza nelle sedi anatomiche interessate.
È stato possibile misurare che questo sistema terapeutico ha la capacità di far assorbire alla regione ammalata una quantità di farmaco fino a 100 volte maggiore di quella assorbita, ad esempio, per via orale.
schema della ionoforesi
Il farmaco deve essere posto sull’elettrodo corrispondente alla sua polarità, ad esempio se il farmaco è di polarità positiva andrà applicato sulla placca positiva, se negativa sulla placca negativa, se bipolare indifferentemente. Applicando la placca con il farmaco sulla zona da trattare e l’altra placca ad una distanza di circa 20/30 cm, la corrente veicolerà il farmaco così ionizzato, all’interno dei tessuti perché gli ioni del farmaco stesso migreranno verso il polo opposto fino al completo assorbimento.